Domenica 19, l’altro ieri. Il Mediaworld propone una delle offerte più interessanti che potesse capitarmi in questo periodo:
Durante un primo giro di perlustrazione venerdì scopro che il punto vendita di fiducia dispone solo di 3 lavatrici, e il commesso mi consiglia di arrivare prima dell’apertura del negozio, prevista per le 9. Così punto la sveglia alle 7 e alle 7.30 sono già in macchina per appostarmi fuori dal centro comerciale.
Inutile dire che alle 7.40 non c’era fuori ancora nessuno. Ben presto però giunge una coppia di signori di mezza età, quindi una coppia di ragazzi giovani dallo spiccato accento calabrese ed un’altra coppia pure giovane, ma il cui componente maschile verrà qui poi indicato come “il barbetta”. Questo, a differenza di tutti quelli arrivati prima di lui, mostra uno sguardo particolarmente agguerrito, pur senza spiccicare una parola.
Alle 8.30 vengono aperte le porte del centro commerciale. Ci dirigiamo in massa verso il Mediaworld, tutti a passo spedito e in silenzio. E poiché il mio passo spedito è parecchio spedito arrivo senza difficoltà per primo davanti all’entrata del negozio, ostruita da una saracinesca. Tempo due minuti ed arriva una commessa che si informa su chi siano i primi arrivati (nell’ordine, io con mio suocero, i signori di mezza età e i giovani calabresi). Quindi, all’annuncio della disponibilità di solo 3 pezzi il barbetta comincia a protestare, sostenendo che a lui non gliene sarebbe importato niente di chi era arrivato prima di lui (e avrei voluto vedere se fosse stato lui il primo e io avessi fatto una battuta del genere, come avrebbe risposto). Sicché la commessa si dirige verso la sua postazione e torna dopo 20 minuti dichiarando che il direttore aveva autorizzato la vendita in promozione di una quarta lavatrice. Tutti contenti? Macché…
Ore 9: dopo alcuni spintoni tra il barbetta e il signore di mezza età al secondo posto, la saracinesca si apre. Sono momenti di tensione, si attende un passo falso di qualcuno. Che, puntualmente, arriva: un tizio sui 35/40 anni, comparso dal nulla, si fionda dentro il negozio di corsa diretto verso le lavatrici (esposte in mezzo al negozio). Il barbetta, ovviamente, si lancia all’inseguimento, mentre il sottoscritto guida il resto del gruppo col solito passo spedito. Ma io so che non devo fermarmi presso le lavatrici, ma proseguire fino in fondo alla corsia, dove la commessa di prima aspetta i clienti per fare le bolle di consegna. Quindi, giunto davanti alle lavatrici, eseguo tre balzi per passare oltre. L’avessi mai fatto: dei due litiganti uno mi ha afferrato per un braccio, cercando di trattenermi, l’altro mi ha invece dato uno spintone spedendomi per terra in mezzo alle scope elettriche…
Dopo qualche attimo di silenzio la commessa, che ha iniziato ad inveire contro i due deficienti, ha cercato di aiutarmi a rialzarmi, ma fortunatamente ero in condizione di farcela da solo. Quindi mi sono guardato in giro: il barbetta non l’ho più visto, non so se si sia allontanato temendo una mia reazione (legale o meno), l’altro invece si è messo in disparte in silenzio, convinto forse di farla franca. L’omino della sicurezza, sinceratosi delle mie condizioni, è tornato a controllare l’entrata sapendo che la commessa avrebbe gestito la cosa. Dopo qualche minuto me ne sono andato con una bolla in mano, e passando davanti al tizio che mi ha fatto cadere gli ho esibito un sorriso beffardo, poi l’ho guardato come per dire “povero pirla”, dopo tra l’altro che la commessa l’aveva già invitato ad allontanarsi che per lui la lavatrice non c’era.
Morale: qualche botta, qualche livido, ma in qualche giorno dovrei tornare come nuovo. La lavatrice è in consegna in questi giorni e il buono d’acquisto arriverà con lei. Perché non ho massacrato il tizio di botte? A me interessava la lavatrice e l’offerta, non vincere una battaglia. E comunque sarei sicuramente passato dalla parte del torto…
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